
Barbara Giacopello nasce a Roma nel 1969. Dopo il liceo artistico si diploma in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Roma. Opera per lungo tempo nel campo pubblicitario e si dedica anche all'insegnamento di discipline artistiche e storia dell'arte. Espone al MACRO di Roma in occasione di "Affordable Art Fair" e all'Arcos di Benevento in occasione della mostra "Il viaggio immaginario" a cura di L. Faccioli e M. Pompeo. Suoi lavori sono presenti in collezioni private e pubbliche, come l'opera "Marosi #1" (CCIAA di Vibo Valentia), "Unione o distruzione?" (Palazzo Ducale di Tagliacozzo), "Sea World #3" (Museo Sartori, Mantova), "Tassello di un insieme #3 e #8" ("20x20" progetto per un Museo – Collezione "Archivio" Sartori, Mantova). Dal 2011 collabora con la stamperia d'arte "La Virgola" di Roma e con l'Associazione Culturale "Casetta della musica" di Latina. Dal 2013 collabora con la rivista culturale "Fermenti". La casa editrice "PulcinoElefante" le dedica un'edizione di libro d'artista. Viene inserita in "Percorsi d'Arte in Italia" a cura di G. Di Genova e E. Le Pera (edizione 2015, 2016, 2017, 2018 - Rubbettino Ed.). Viene inserita nella pubblicazione "L'evoluzione dell'arte moderna tra XX e XXI secolo" presente nell'archivio della T. Watson Library del Metropolitan Museum (NY). Nel 2016, con l'opera "Sintesi di segni e colori #14" si aggiudica il secondo posto nella prima edizione del Premio Nemi. Nel 2023 vince (ex aequo) il Premio Centro con l'opera "Ombre dal Passato. Nel 2020 viene inserita nel "Catalogo d'arte Sartori" (MN). La sua opera "Sintesi analitica #2" viene segnalata dalla Commissione critica al XLII° Premio Sulmona (Aq). Partecipa a numerose esposizioni collettive nazionali e internazionali come il "Premio Sulmona" (2015-2018-2021), il "Premio Limen" (2017) e la "Biennale Internazionale della Calabria citra" (2018).
Vive e lavora a Roma.
Scrivono di lei:
"… Il vero significato di un'opera d'arte va oltre quello che è la semplice superficie, questa si anima di differenti contenuti, esce dal suo circoscritto spazio pittorico per ricostituire un'altra e nuova realtà fenomenica. Barbara Giacopello rielabora il suo processo creativo all'interno di questo discorso che potremmo definire l'autentico fine del fare artistico…" (P. Consorti)
"Dinamica e sciolta sul bianco della tela è l'opera di Barbara Giacopello che scandisce visivamente la superficie con morfologie curve nere, che sembrano voler ora arpionare lo spazio ed ora ricompattarsi per formare vortici, nonostante l'elemento rosso, che, anziché ostacolarlo, arricchisce l'insieme di un trillo pittorico …"(G. Di Genova).
"…Barbara Giacopello dà un'ulteriore valida prova di stenografia geometrica con i vortici in nero (più ancora una svirgolata rossa), vera e propria riduzione pittografica ai minimi termini dell'essenzialità dei ritmi…" (G. Di Genova).
"… Nella forza di queste opere c'è sintesi e il privilegio di un rigore di richiamo astratto, addolcito da misura e da influenti dinamiche tattiche…" (M. Vitiello).
"… Astrattismo in movimento che non smentisce le premesse dell'autrice, partita già dall'alleggerimento delle linee-forza di un astrattismo costruttivo, verso la rappresentazione di direzionalità e forme più immateriali ed in cammino, oggi, in direzione di una ricerca pittorica pura, più articolata e raffinata." (L. Turco Liveri)
"… La pittura di questa artista romana privilegia le composizioni di segni sintetici di evidente eco gestuale. Pertanto, ogni suo opera si presenta come una sorta di araldica pitto-grafica per lo più a due colori con preferenza per il nero e il rosso, preferenza che di recente in You & Me Barbara ha ritoccato con cangiatismi in azzurro del nero. Ogni sua opera ha una propria insita dinamicità cosa che fa mutare la sua "stenografia" pittorica ora in una sorta di insetto scheletrito, ora in una pregna forma ovale, allusiva della gravidanza, ed ora in due circolarità collegate tra loro, certo per suggerire la perdizione amorosa." (Giorgio Di Genova)